L’antibiotico Clantromicina è sicuro nei pazienti con malattia coronarica ?
Il DNA di Chlamydia pneumoniae è stato trovato nelle placche aterosclerotiche umane, e modelli murini hanno mostrato che l’infezione da Chlamydia pneumoniae può causare infiammazione a livello delle arterie.
Il trattamento con antibiotici non ha tuttavia ridotto gli eventi cardiovascolari tra i pazienti a rischio.
I Ricercatori dello studio CLARICOR hanno preso in esame pazienti con malattia coronarica stabile, definita come infarto miocardico o angina prima dei 3 mesi dall’arruolamento o angioplastica cronica percutanea o bypass coronarico 6 mesi prima dell’arruolamento.
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Claritromicina ( Biaxin/Klacid ) per os ( 500mg una volta al giorno ) oppure placebo per 2 settimane.
L’end point primario comprendeva: morte per tutte le cause, infarto miocardico o angina instabile.
L’end point secondario era, invece, rappresentato da morte associata a malattia coronarica o eventi cardiaci non-fatali.
Non sono state riscontrate differenze tra i due gruppi riguardo all’end point primario e secondario.
Tuttavia, la morte per tutte le cause è risultata essere significativamente più elevata nel gruppo Claritromicina ( hazard ratio, HR = 1.27; p = 0.03 ), soprattutto a causa di un aumento della mortalità per malattia coronarica ( HR = 1.45; p = 0.01 ).
La divergenza tra i due gruppi riguardo alla mortalità si è evidenziata un anno dopo la somministrazione del farmaco o del placebo.
L’analisi multivariata aggiustata ha mostrato che la mortalità per tutte le cause era aumentata in modo non significativo ( HR = 1.21 ), mentre la mortalità associata alla malattia coronarica lo era con significatività tra i pazienti trattati con l’antibiotico Claritromicina ( HR = 1.38; p = 0.03 ).
Inoltre, più pazienti nel gruppo Claritromicina hanno presentato almeno un evento avverso durante lo studio ( 39.5% versus 25.1%; p = 0.001 ).
Per ragioni non ancora accertate, i pazienti con coronaropatia stabile hanno presentato un aumento di mortalità a 1-3 anni dopo un ciclo di terapia con l’antibiotico Claritromicina di 2 settimane.
Poiché il meccanismo del rischio rimane non chiaro, è prematuro sconsigliare l’impiego della Claritromicina nei pazienti con malattia coronarica stabile per i quali è indicato l’uso dell’antibiotico. ( Xagena2006 )
Fonte: Canadian Medical Association Journal, 2006
Farma2006 Inf2006 Cardio2006
Indietro
Altri articoli
Efficacia comparativa della tomografia computerizzata iniziale e dell'angiografia coronarica invasiva in donne e uomini con dolore toracico stabile e sospetta malattia coronarica
È stata valutata l'efficacia comparativa della tomografia computerizzata e dell'angiografia coronarica invasiva in donne e uomini con dolore toracico stabile...
Rischi a breve, medio e lungo termine di sindrome coronarica acuta in coorti di pazienti con artrite reumatoide che iniziano ad assumere farmaci antireumatici biologici modificanti la malattia
Sono state confrontate le incidenze a 1, 2 e 5 anni di sindrome coronarica acuta ( ACS ) nei pazienti...
Stent a rilascio di Everolimus o chirurgia di bypass per la malattia coronarica multivasale: esiti di follow-up estesi dello studio BEST
Gli esiti comparativi a lungo termine dopo intervento coronarico percutaneo ( PCI ) con stent a rilascio di Everolimus e...
Esiti a lungo termine nei pazienti con malattia coronarica stabile, trattati con Flecainide per fibrillazione atriale
I farmaci antiaritmici di classe 1C ( AAD ) sono stati associati a danno nei pazienti trattati per aritmie ventricolari...
Beneficio di mortalità per Rivaroxaban più Aspirina nei pazienti con malattia coronarica cronica o arteriopatia periferica
La combinazione di 2.5 mg di Rivaroxaban ( Xarelto ) due volte al giorno e 100 mg di Aspirina (...
Colchicina nei pazienti con malattia coronarica cronica in relazione a precedente sindrome coronarica acuta: studio LoDoCo2
La Colchicina riduce il rischio di eventi cardiovascolari nei pazienti dopo infarto del miocardio e nei pazienti con malattia coronarica...
Prevalenza della malattia coronarica e della disfunzione microvascolare coronarica nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione conservata
La malattia coronarica ( CAD ) e la disfunzione microvascolare coronarica ( CMD ) possono contribuire alle caratteristiche fisiopatologiche dell’insufficienza...
Effetto di Evolocumab sulla malattia coronarica complessa che richiede rivascolarizzazione
È stata valutata la capacità dell'inibitore della proproteina convertasi subtilisina/kexina di tipo 9 ( PCSK9 ) Evolocumab ( Repatha )...
Associazione di inibitori della fosfodiesterasi-5 rispetto ad Alprostadil con sopravvivenza negli uomini con malattia coronarica
Il trattamento con l'inibitore della fosfodiesterasi 5 ( PDE5i ) è associato a una riduzione della mortalità rispetto a nessun...
Effetto di esercizio fisico, Escitalopram o placebo sull'ansia nei pazienti con malattia coronarica: studio UNWIND
L'ansia è comune tra i pazienti con malattia coronarica ( CHD ) ed è associata a peggiori esiti di salute;...